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Ebanisti reali: Giovanni Galletti e gli arredi del Re.
23 Jun 2020
Le notizie di Giovanni Galletti risalgono al 1771, tramite un documento un che lo definisce della Venaria Reale, dove pensiamo potesse essere ubicata la sua bottega. Negli anni successivi, sempre secondo i documenti presenti negli archivi di Torino, abbiamo notizie di alcune commissioni per l’esecuzione degli arredi presso il Castello di Agliè, alcuni eseguiti su disegno del Conte Birago di Borgaro. Nel 1777 fu insignito della carica di Ebanista del re, come successore del celeberrimo Pietro Piffetti. Grazie a questo suo incarico, aumentò sensibilmente anche la sua produzione di arredi, molti dei quali appunto per la casa reale dei Savoia. Tuttavia non mancò di realizzare opere per privati, come ad esempio la mezzaluna presente nella nostra collezione, un’opera d’arte di valore internazionale. La mezzaluna, realizzata in legno di noce, è lastronata con varie tipologie di legni di grande pregio: si va dal palissandro, all’abete, alla noce ed infine al platano. La sua datazione oscilla fra il 1775 ed il 1780, gli stessi anni appunto nei quali venne insignito della carica di ebanista reale (https://www.chialefineart.com/dettaglio-mobili.php?id=44). La mezzaluna è suddivisa in tre campi, per ognuno dei quali è presente ‘una cornice’ in palissandro all’interno della quale si presenta un nastrino che intreccia la lastronatura. Nelle paraste del mobile sono disegnate delle colonnine che alternano una lastronatura chiaro scura che dona profondità al mobile. Nella parte superiore centrale è stato disegnato un cassettino che ripete la lastronatura presente nelle paraste. I piedini e le bocchette sono state realizzate in bronzo dorato. Questa mezzaluna è di chiara ispirazione francese, ma differisce dai mobili transalpini per i legni usati e per il marmo. Infatti il marmo utilizzato come coperchio per questa mezzaluna è tipico dei mobili realizzati nella capitale piemontese durante il settecento. Nel libro di Roberto Antonetto, Il mobile piemontese nel Settecento. Vol. I-II, è possibile trovare alcuni esempi di mobili eseguiti da Galletti con la medesima lastronatura della mezzaluna da noi proposta. Talvolta è anche possibile trovare alcune opere presso le case d’aste Sotheby’s e Christie’s, ma sono molto rari gli esempi dove sia possibile attribuire con certezza l\'opera a questo ebanista. Le opere d\'arte in questione, attribuibili con certezza all\'ebanista Galletti, non si possono più definire semplici arredi, ma rientrano nella categoria \'mobili da collezione\' al pari di sculture antiche o dipinti antichi. 

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