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Pietro Domenico Olivero: il pittore del popolo al servizio del Re

federico chiale, 29-06-2020

Pietro Domenico Olivero nasce nel 1679 a Torino da una famiglia di origine ligure. Purtroppo la sua nascita è segnata da una malattia alle gambe che lo rende storpio per tutta la vita, costringendolo a camminare per tutta la vita con l’aiuto di un bastone. Il carattere tuttavia, nonostante la sua disgrazia, è molto equilibrato e giovale, e sin dall’infanzia mostra una particolare intelligenza. Non nasconde la propria malattia, anzi, in modo assai ironico spesso si ritrae nei suoi dipinti non privo del suo handicap. Sin da ragazzo mostra una predisposizione alla pittura, sotto l’ala protettrice di Vittorio Amedeo II, che lo spinge a ritrarre soggetti di natura religiosa. Olivero però è più attratto dal mondo popolare e dagli usi e costumi delle persone: inizia perciò a pitturare scene di vita comune, mercati, scambi commerciali, scene amorose, insomma storie di vita ordinaria. Celebre è il dipinto presso la nostra collezione denominato ‘La cuoca’ (https://www.chialefineart.com/dettaglio-dipinti.php?id=135), firmato dallo stesso autore D.Ollivero f., dove il pittore ritrae una cuoca in procinto di tagliare una verza, verdura tipica della cucina piemontese. Non mancano però le scene religiose, come i quattro dipinti da noi proposti dove Olivero dipinge scene alcune scene bibliche (https://www.chialefineart.com/dettaglio-dipinti.php?id=6). I dipinti però che più caratterizzano il percorso artistico di Pietro Domenico, sono, come affermato in precedenza, le scene di città. In queste opere il pittore testimonia la vita quotidiana dell’epoca, ritraendo anche paesaggi cittadini ormai scomparsi. E’ il caso dei nostri due dipinti, dove è ritratta una piazza di Torino ormai non più esistente, con il Miracolo del SS. Sacramento, sia di giorno che di notte (https://www.chialefineart.com/dettaglio-dipinti.php?id=12 https://www.chialefineart.com/dettaglio-dipinti.php?id=11). La sua pittura così reale e viva incanta la corte sabauda, la quale lo elegge pittore reale. Diventa amico dei personaggi più influenti di Torino come il Marchese di Ormea, che ne diventa anche un grande collezionista. Per quanto concerne le sue attuali quotazioni di mercato, il valore di un suo dipinto può oscillare fra i 20.000 e i 40.000 euro, sempre relativamente alla qualità dell’opera ed alla sua provenienza. Questo valore di mercato è dato dalla qualità dei dipinti da lui eseguiti, ed anche dalla sua grande produzione fatta per la corte Reale Sabauda. Attualmente molti suo dipinti sono conservati presso Palazzo Madama, il Museo Civico di Torino e la Fondazione Accorsi-Ometto.

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